domenica 21 febbraio 2016

Umberto Eco, Tommaso d'A. e i Domenicani di Torino

Umberto Eco (1932–2016) mentre frequentava il liceo ad Alessandria ebbe come insegnante di Religione P. Daniele Penone  OP (1918-2006). 


P. Penone rimase ad Alessandria dal 1947 al 1966, lavorando soprattutto presso le associazioni cattoliche. In vecchiaia ricordava ancora l’allievo Umberto Eco. 

Il celebre professore/scrittore studiò successivamente filosofia a Torino, fine anni ’40 – inizio anni ’50, ed entrò in contatto con i circoli personalistici di Luigi Payreson e del maestro di questi Augusto Guzzo, entrambi cattolici. I due filosofi furono rispettivamente relatore e controrelatore della sua tesi di laurea, “ Il problema estetico in Tommaso d’Aquino” nel 1954, pubblicata nel 1956 e ripubblicata, rivisitata, ancora nel 1982. Quando Eco studiava al liceo e all’Università di Torino faceva parte della GIAC, ramo giovanile dell’Azione Cattolica. Da questa uscì nel 1954 in occasione della crisi che oppose in quell'anno Luigi Gedda e alcuni dirigenti centrali, come Mario Rossi e Carlo Carretto.


   Più tardi Eco dichiarò che lo studio di Tommaso lo aiutò a uscire dalla chiesa e a distaccarsi dalla religione. 


In quegli anni Tommaso veniva proposto esplicitamente  all’interno della formazione dell’associazionismo cattolico e quindi è probabile che il giovane Umberto, accanto ad una propria crisi di fede personale, abbia creduto di trovare in Tommaso una religiosità ‘raziocinante’, che in qualche modo lo attraeva. In un articolo di Time  del 13 giugno 2005 troviamo l’affermazione: <Eco ha lasciato da tempo la Chiesa. "Anche se io sono ancora innamorato di quel mondo, ho smesso di credere in Dio durante i miei anni 20, dopo i miei studi universitari su Tommaso d'Aquino. Potete dire che egli mi ha miracolosamente curato dalla mia fede...">. Da quel momento Eco si definì agnostico e fu in Italia un rappresentante tra i  più illustri degli intellettuali cristiani passati ad altra compagine.


Nel periodo della sua formazione filosofica, P. Ceslao Pera  OP (1889- 1967) era a Torino un riferimento obbligato per gli studi tomistici, 


e la tradizione dei domenicani torinesi  riferisce come egli abbia influito sulle ricerche tomiste del giovane dottorando alessandrino: Pera era in realtà una personalità del mondo cattolico torinese in quegli anni della ricostruzione (esemplari i suoi rapporti con i cattolici comunisti di Felice Balbo) e dal 1945 era Assistente Ecclesiastico dei Laureati Cattolici. In relazione con Eco, va sottolineato che Pera era anche un appassionato studioso di Dionigi l’Areopagita. Più tardi pubblicò l’edizione critica di Tommaso al De Divinis Nominibus attribuito a Dionigi. 


   Da qui all’interesse di Eco per l’esoterismo medievale il passo non è lungo.


Alcune opere di Ceslao Pera sono state ripubblicate e sono ancora acquistabili. Rimangono fondamentali comunque  le sue edizioni della Summa Contra Gentiles e del De Causis di Tommaso.

Cf anche "Cristiani inquieti tra fede e politica", Edizioni SEB 27, Torino 2012
https://aperto.unito.it/retrieve/handle/2318/95459/14788/Margotti%20Ettore%20De%20Giorgis%20definitivo.pdf