mercoledì 13 aprile 2016

Che novità da Amoris Laetitia ?

Come era stato previsto da diverse parti, il lungo testo papale ha cercato di rendere giustizia a tutte le diverse istanze emerse dalla estesa consultazione mondiale. Alcune istanze conservatrici lo vedono quindi come espressione molto personale di Papa Bergoglio, mentre all'altro estremo c'è chi ci vede una svolta epocale.

Ritengo che dal solo contenuto del testo non si possano prevedere le conseguenze reali. 


Le Conferenze Episcopali dei diversi Paesi daranno presto degli indirizzi di massima e per vederne gli effetti sociali dovremo attendere un paio di decenni. Dovremo attendere la prossima generazione di giovani in età di matrimonio.

Dal punto di visto dottrinale, invece, mi sembra che i punti più significativi siano due




Si riconosce che dei cristiani sposati e risposati possano trovarsi in una situazione oggettivamente peccaminosa, irregolare - negativa insomma - ma che sia per loro impossibile fare retromarcia. Un matrimonio seguito ad un divorzio, e dal quale sono nati figli, ad es. Ai cristiani, secondo le parole di Gesù, non è permesso risposarsi quando il primo coniuge ancora vive, ma se essi riconoscono il loro peccato possono d'ora innanzi essere riammessi legittimamente all'Eucarestia (cioè alla piena comunione ecclesiale). Dopo un iter di riflessione con l'aiuto di un sacerdote.  Questa soluzione  era praticata in diversi Paesi negli ultimi anni, ma non era pubblica. Si consigliava la copia ad andare ad una celebrazione dove il loro stato 'giuridico' non fosse noto.
Ora invece questo processo diventa pubblico.

L'altra novità - e che tale in realtà non è - è il rifiuto di ammettere il matrimoni tra persone gay. Viene ribadito la necessità di non discriminare le persone con tendenza omosessuale, ma si ritiene che l'accesso al matrimonio non sia un loro diritto esigibile.

C'è però un riconoscimento notevole della scelta di coscienza individuale

la non esclusione da chi crede di poter far scelte di vita non accettate ecclesialmente, ma non c'è il riconoscimento della "insindacabile libertà di coscienza" oggi corrente sui media.
La fede cristiana ha conseguenze oggettive sui nostri comportamenti morali. Ma le persone si possono trovare in situazioni umane intricate che non permettono loro di uscirne 'in modo pulito'. La Chiesa riconosce questa "impossibilità morale" di seguire le indicazioni di Gesù, e dopo che esse hanno riconosciuto il proprio peccato, vuole aiutarle a reintegrarsi nel contesto sociale cristiano.