martedì 24 gennaio 2017

Difficile pregare una Forza Cosmica...



Nella nostra epoca scientifica e tecnologica, 

si diffonde un nuovo pensiero illuministico. “ Io non credo in nessun Dio delle religiosi tradizionali, ma qualche cosa come una Forza non posso negarla”. Oppure:” Non ho argomenti per negarne l’esistenza…” ma di fatto non gioca alcun ruolo nella (mia) esistenza e nella (mia) condotta.

Quì sta il problema. 

La visione scientifica del mondo (del quale l'umanità fa parte, senza esserne più il vertice) ha soppiantato in molti contemporanei il racconto biblico e le sue implicazioni religiose. In nome della imparzialità cognitiva consideriamo il problema Dio da un punto di vista filosofico, umanamente neutro quindi, non religioso.


Qualsiasi risultato finale di tale ricerca, esso non ci riscalda il cuore. 

Se non sotto forma di nostalgie del tempo passato. Come quando Umberto Eco, che proveniva dall’Azione Cattolica giovanile, andava anche da anziano a visitare il presepio nella chiesa dei Francescani della sua Alessandria.

Ma il Dio che ci scalda il cuore - e tutta l’esistenza - non è un principio filosofico. 

Non è solo un assioma logicamente necessario per comprendere il mondo. E’ anche questo; ma se resta solo questo non ci si può aspettarsi che sia automatico per noi sentirlo vicino, venerarlo ed in definiva  ri-amarlo

Solo attraverso la preghiera silenziosa e personale 

possiamo forare questo 'velo di conoscenza' che la scienza ci impone, e chiedere  a Lui direttamente di farsi capire, di coinvolgerci nella suo disegno sul mondo, nel suo essere nostra salvezza. Senza preghiera, nessuna religione. 
E senza religione la vita poterebbe diventare triste e grigia.