martedì 11 aprile 2017

Pasqua 2017




Pasqua è una festa cristiana diffusa in tutto il mondo. In quel mondo dove ci sono, pochi o tanti, dei cristiani.
Per l’ Occidente, ed i Paesi influenzati da esso, è una festa grande. Più del Natale? Non saprei. Ma certo venendo a cadere per l’emisfero Nord in primavera ben si combina con la voglia di uscire dall’inverno con tutto ciò che vive.



Siamo tutti cittadini, la campagna ci ricorda le formiche e le zanzare 

e anche quando siamo  ‘amanti della natura' amiamo una natura addomesticata e certificata, come quella dei parchi e quella offerta dalle agenzie turistiche.



Ma in questa Pasqua 2017 leggiamo e vediamo che nel mondo, dalla Siria, alla Corea, all’Ucraina, al Venezuela le cose non vanno per nulla bene. 

E dappertutto TERRORISMO in una forma di autosacrificio dei protagonisti, per noi incomprensibile e sconcertante.


Per i cristiani le grandi festività liturgiche richiamano le verità più profonde della vita e direi che le altre religioni fondamentalmente facciano lo stesso.

La Pasqua a noi parla della vita e della morte, dell’annientamento della vita e della sua risurrezione, del trascorrere del tempo non solo astronomico ma anche di quello della nostra vita. Un ciclo che giorno dopo giorno si avvicina al suo completamento ed anche alla sua fine.

I cristiani credono che lungo questi passaggi vitali il Signore Gesù ci segua e ci attenda nell’abbraccio finale.


Per questo, in questa Pasqua 2017, non possiamo rifiutare l’abbraccio nostro per chi ha bisogno di tante cose, ma soprattutto proprio di noi.