In questi ultimi mesi si parla molto (tra i
cattolici) dei cattolici in politica. Sia per ricordare altri tempi, sia per
cercare di mettere insieme tante tendenze che si richiamano al cattolicesimo.
Lo stesso AVVENIRE ospita spesso contributi
sul tema, dandogli una qualche forma di ufficialità. Molti sono scettici
sui risultati di questi interventi. Nel passo recenti abbiamo avuto Todi I e
Todi II, Rete in Opera e prima ancora le Scuole di Politica, tutte iniziative
restate ai primi passi soprattutto sul piano pratico. Cioè sul piano della
rappresentanza politica. Stefano Zamagni sostiene che la presenza
cattolica spalmata su tanti partiti non può essere efficace a meno che non
raggiunga una massa critica rilevabile, Anche minoranza, ma minoranza di peso,
ascoltata dia vertici. Invece attualmente l'incidenza cattolica attraverso la
rappresentanza politica, è praticamente uguale a zero. Se si escludono certi
problemi bioetici (aborto, eutanasia, procreazione assistita...) chi vede in
qualche modo realizzata qualche aspetto tipico dell'Insegnamento sociale delle
Chiesa ?
Alcuni danno la colpa al Cardinal Ruini che a
suo tempo rappresentò direttamente gli interessi cattolici presso i partiti
politici. Altri alla presenza debole di un laicato cattolico istruito che si
impegni in politica. Altri ancora salutano questa mancanza di
rappresentatività politica come una situazione ideale.