mercoledì 24 luglio 2019

Vacanze per pensare





            A voi non so, ma a me - che sono anziano - le settimane libere da ogni impegno istituzionale mi diventano sempre più care. D'accordo: mi fanno uscire dalla tensione giornaliera, dall'impeto delle scadenze, dagli obblighi di non dimenticare. Ma mi aiutano - oltre per il tempo che ho di sistemare le mie cartelle fisiche e mentali - soprattutto a cercare di cogliere il senso di tutta questa vita sempre sotto pressione.

            Sotto pressione vuol dire in definitiva avere responsabilità; ma, poi,  senza responsabilità, che vita sarebbe ? Eppure le responsabilità - come i bisogni - hanno una gerarchia: essere responsabile di terminare un lavoro d'ufficio o d'officina non è la stessa cosa della responsabilità per i figli piccoli o la responsabilità delle persone che si affidano fiduciose a noi. Figuriamoci poi se ci poniamo domande sulla responsabilità di tutta la nostra vita futura ...
            La risposa ultima può essere solo strettamente individuale. E non chiara nemmeno a noi stessi per le sue implicazioni oscure.
            Allora io, questa estate, voglio chiedere al Signore di aiutarmi a pormi la domanda ultima, esistenziale ed essenziale. Non quella che a me sembra, ora, essenziale, ma quella che è essenziale.
            E chiedergli anche di farmi incontrare le persone che mi aiutino in questa ricerca, perché inviate da Lui.