Ma come ? Quando mi diverto, io mi riposo. E voi, no ?
A voler fare i sofistici bisognerebbe dire che riposo non è
divertimento. Almeno non nel senso americano di entertainment. Un invito a non
pensare a cose serie, visto che ci
pensano loro a presentarci giochi e spassi che non ci impegnano a pensare
a cose serie.
Le cose serie che intendo io non sono necessariamente noioso e ritrite,
e sono anche quelle che ci richiamano alle nostre
responsabilità. Ma non alla responsabilità di contabile, insegnante,
imprenditore, bensì a quella di sviluppo della persona umana. Al suo, per
restare sempre con gli americani, flourishing.
Ci richiama a stare tranquillamente in famiglia con figli,
famigliari ed amici. Ad andare a vedere finalmente una mostra di pittura; ad
ascoltare la musica che ci piace; magari a riallacciare vecchi contatti amicali
che si stanno estinguendo.
E’ un tempo, quello delle ferie, fatto non per divorare chilometri in autostrade sovraffollate,
ma per camminare nella natura; non per
fare viaggi verso resorts extraeuropei
come se andassimo verso paradisi perduti, ma per leggere qualche cosa su questi
popoli; non per progettare come incrementare ed estendere la nostra attività
lavorativa, ma – forse, e perché no? – a pensare che un po’ di volontariato
allargherebbe i nostri orizzonti esteriori ed interiori.