Il 19 gennaio Papa Francesco ha incontrato a Puerto Moldonado in Perù 5.000 indigeni provenienti dall’Amazzonia peruviana, e anche dalla Bolivia e dal Brasile.
Il luogo d’incontro era il Coliseo Nacional Madre-de-Diós come si può vedere nella foto a lato e in tanti
filmati su Youtube.
Vedendo l’assemblea, ascoltando i discorsi e seguendo le danze indiane si ha l’impressione di essere ritornati all’inizio della civiltà.
Anzi di essere davanti al tentativo di reindirizzare la civiltà umana. La nostra civilizzazione tecnologica - così meravigliosa da trasmetterci in streaming l’incontro - pesa su queste tribù rimaste agli albori della nostra origine e rischia di trasmettere loro tutti i difetti strutturali delle nostre società e di non rispettare invece la loro anima.
Papa Francesco mi è apparso come un’immagine del Dio Creatore che vuole preservare l’anima antica di quei popoli e proteggerla dal male.
Ma nel contempo vuole offrire loro tutto quanto di positivo
abbiamo conquistato: benessere alimentare e sanitario, globalizzazione e
cooperazione internazionale…
Guardando queste donne, uomini e bambini,
sospesi nelle loro amache sopra l’abisso della nostra civiltà, vediamo il
ripetersi del peccato originale.
Dove però il Tentatore siamo noi popoli
civilizzati !