di Francesco Compagnoni
Il Corriere Economia
di lunedì 25 gennaio 2016 informava, con un articolo-intervista al Presidente
Gerardo Longobardi, che l'Ordine nazionale dei Dottori Commercialisti si è
dotato di un nuovo "Codice Deontologico della Professione di Dottore
Commercialista ed Esperto Contabile", che entrerà in vigore dal 1 marzo
2016.
Il testo è reperibile su
L'avvenimento può non sembrare eccezionale ed infatti non lo
è. E' però un ulteriore indice che oggi l'etica diventa sempre più presente nel
mondo degli affari, delle professioni, dell'imprese.
Tra le due guerre mondiali una delle forze di penetrazione
sociale della Chiesa Cattolica erano le associazioni professionali, oltre, ma indirettamente,
i partiti democrati cristiani in molti Paesi Europei
Chi non ricorda, se è un po' avanti in età, l'Associazione
dei Maestri cattolici ?
Già allora si trovavano codici deontologici 'confessionali',
come il "Codice di Morale Internazionale" di Malines (1937), tradotto
in tutte le lingue maggiori e successivamente sviluppato. Ma in Italia abbiamo
avuto un esempio già nel 1935 il "Il mondo degli affari e la morale" di
Mons. Giuseppe Bicchierai (1898-1987), della Diocesi di Milano, per altro più
famoso per aver mediato tra Mussolini e il Card. Schuster nell'aprile 1945 e
come fondatore dell'Istituto Auxologico di Piancavallo di Novara.
Questi 'codici' facevano parte del programma di formazione
del laicato cattolico, in modo particolare dell'associazionismo di settore.
Un paio di decenni dopo la seconda guerra mondiale
lentamente le associazioni professionali confessionali si vennero indebolendo,
con la prevalenza degli Ordini Professionali, istituiti progressivamente per
legge, e dei quali l'Italia detiene il primato quantitativo mondiale. Questi
Ordini, dei quali il più noto e 'nobile per antichità', è quello dei Medici, erano
e sono tutti dotati di codici deontologici.
I medici e i professionisti bio-medici negli ultimi anni sono
stati al centro dell'attenzione di un vasto pubblico a causa dell'emergere
delle cosiddetta problematiche bioetiche. Ma anche il campo dell'impresa non è
da meno, come quello economico in genere. Il Codice della Caux Round Table
(http://www.cauxroundtable.org), specialmente i Principles for
Business (1994) è il prodotto della
saggezza etica di imprenditori ed operatori economici europei/americani e
giapponesi.
Ma ritorniamo ai codici deontologici degli Ordini
professionali italiani, per avere un soggetto di discussione unico e più
determinato. Sono previsti per legge e, a secondo dei casi, danno addirittura il potere all'organo
interno di giudizio di sanzionare i professionisti, fino alla esclusione
dall'ordine e quindi dalla professione.
Potemmo dire che stanno tra le indicazioni della legge civile, nel senso
di statuale, e quelle consolidate nella tradizione della professione
rispettiva.
Per questo cambiano, perché la morale 'tradizionale' è
sottoposta alla sfida di nuovi problemi o di nuove rivendicazione. Come ad
esempio la soppressione del divieto di aborto per i medici.
Ma in linea generale essi esprimono pur sempre un'esigenza
di onestà, coerenza, dedizione al bene comune proprio delle singole professioni.
E degli uomini e della donne che in esse operano
Credo che i teologi morali dovrebbero essere più attenti a
questi fenomeni che sono come l'acqua continuamente sorgiva nel deserto della cronaca quotidiana di
scandali, corruzioni, peculati, interessi privati in atti d'ufficio. Per non
parlare dello scetticismo anche teorico, oppure di certo rozzo e primitivo utilitarismo
etico.
Le associazioni professionali contemporanee non sono confessionali,
ma attraverso i loro codici, e le dichiarazioni di mission, rappresentano un ideale da non trascurare nella vita
pubblica. Insieme agli imprenditori ed operatori economici, rappresentano una buona parte delle élites
borghesi che guidano le nostre società occidentali.
Forse potrebbero rappresentare un'opportunità per far rientrare dal basso, bottom up, nella vita pubblica
l'istanza etica che così spesso viene derisa, non presa sul serio, o semmai
riservata agli eroi e ai santi.
Tutti siamo coscienti che la secolarizzazione è iniziata ed
è stata propagata dalle èlites. Non potrebbero diventare un un campo
preferenziale per la Nuova Evangelizzazione, intesa come contributo cristiano al bene comune ?
Salvatore Privitera (1945-2004), uno dei più significativi
soci dell'ATISM (Associazione Teologica Italiana per lo Studio della Morale) e
suo presidente, promosse negli anni '90
incontri e studi approfonditi sulle etiche professionali. Ne nacquero
diverse pubblicazioni ancora reperibili e significative. E' il caso di dire che si potrebbe riprendere
una vecchia tradizione.