Sul momento saremmo portati a dire di sì, pensando a quanto di nuovo ha portato nella nostra Chiesa Papa Francesco. Ve lo immaginate, tanto per capirci, Pio XII a Lund ? Eppure era un grande intellettuale ed una persona santa. Ma i tempi erano altri ed altre le relazioni tra le confessioni religiose.
Cosa c’era di diverso ai tempi di Pio XII ? Non c’era ancora la
globalizzazione attuale ma di
globalizzato c’era la guerra fredda. Ideologia contro ideologia. Muro contro
muro in politica internazionale e nazionale.
I protestanti per i cattolici erano cattivi, e quest’ultimi per i
protestanti erano superstiziosi.
Forse la conoscenza reciproca mediata dalla globalizzazione dei viaggi e delle comunicazioni
ci ha fatto scoprire che non c ‘è solo un problema tra confessioni cristiane, ma anche tra religioni, e che permane sempre il problema dei rapporti tra credenti e non credenti.
La secolarizzazione,
spesso subliminare e scettica, è
progredita enormemente negli ultimi decenni, ma
anche l’esperienza che ‘gli altri ‘ , qualsiasi ‘altri ‘, spesso non
sono peggiori dei ‘nostri’. E per essere onesti, anche di noi stessi.
Oggi vogliamo, fortemente vogliamo, incontrare gli altri, rispettarli realmente e trovare vie di convivenza
non vie di sopraffazione e di vittoria.
E’ scetticismo o
stanchezza ? No, è il credere nella bontà fondamentale dell’uomo, nella sua
dignità che, come scriveva il vescovo di
Roma Leone Magno nel V secolo, deriva dall’essere tutti creati da Dio e redenti
da Cristo.
Per questo oggi possiamo
con serietà avere una buona speranza per il nostro futuro prossimo e lontano.