Oggi 25 marzo 2017, festa dell’Annunciazione della Nascita di Nostro Signore - o dell’Annunziata come dicono a Firenze - tutti in Italia accentrano la loro attenzione sulla cerimonia romana del 60° della Comunità Economica Europea divenuta poi Unione Europea.
E’ una celebrazione, un ricordo del passato ma alla ricerca di un buon auspicio per gli sviluppi futuri.
E i cristiani, il cristianesimo come influisce su questi processi che toccano mezzo miliardo di persone?
Nel 1957 la presenza politica e culturale cristiana era
notevole: oggi molto meno.
Dopo le lotte per negare le ‘radici cristiane dell’Europa’
ci si è resi conto che il liberalismo radicale politico alla Altiero Spinelli e
culturale alla Benedetto Croce ha preso il sopravvento.
Anzi oggi si parla solo di economia e finanza all’ “americana”,
perché l’identità culturale “europea” si è molto stemperata, a causa della
globalizzazione con i relativi scambi di persone, idee, merci e servizi. Quello
che appare ancora unirci sembrano essere le preoccupazioni economiche ed il
rispetto delle liberta, anzi dei diritti individuali. Siamo diventati un’area
culturale dove i problemi delle pensioni e della denatalità, delle adozioni di coppie gay e dell’eutanasia
sono discorsi quotidiani.
Non si può negare che il fine dello stato sia il benessere comune: scuole, ospedali, pensioni, difesa interna ed esterna.... 60 anni fa, però, tutto questo era inquadrato e radicato in una società civile in pieno sviluppo demografico, economico ed ideale.
I movimenti politici socialisti, cristiani, liberali erano
in pieno sviluppo. Oggi sembrano restati solo i postumi del liberalismo
radicale.
Dico sembrano, perché per dare un giudizio storico 60 anni
sono troppo pochi ed inoltre noi siamo appieno dentro al processo di
trasformazione.
Come uomini pensierosi del bene comune non possiamo però che perseguire attivamente i valori positivi di allora
(impegno politico, solidarietà sociale, interesse al
pubblico) che ci tirano comunque fuori dal nostro egotismo individuale e
collettivo.
Perché, ad una riflessione
seria, di questo si tratta. L’ aggressività attuale a tutti i livelli
nell’Unione Europea è espressione dell’ egoismo incentrato sul ‘particulare’
che può essere superato e tenuto sotto costante controllo solo con l’impegno
morale e civile. Anche dei cristiani.