É inutile fare delle elucubrazioni metafisiche.
La non visibilità cattolica nella politica italiana è il segno della debolezza della Chiesa nella società italiana. I rapporti personali con Dio sono un'altra cosa, ma l'assenza di presa sulla realtà sociale è cosa che si può misurare. Il fatto che pochissimi politici dicano di essere cattolici/cristiani è un sensore sicuro.
Ne segue che la trasmissione di modelli sociali cristiani è esausta, specialmente per i giovani;
i movimenti ecclesiali sono ripiegati o verso il loro interno oppure realizzano il "modello ONLUS": i mas-media parlano del Papa solo quando fa loro comodo, più o meno come l'interesse per il Royal Wedding inglese. La "scelta religiosa" è diventata "disimpegno programmato". I richiami a comportamenti morali positivi vengono percepiti e catalogati come "integralismi", "ipocrisie", "moralismi"
Possibili azioni positive?
Non vergognarsi più di essere cristiani anche nella società ed iniziare la ricostruzione di una rappresentanza politica nelle strutture politiche.E se si cominciasse con il diffondere il documento vaticano del maggio 2018 sull " Attuale Sistema economico-finanziario" e con la sua applicazione ?